I migliori giocatori Chicago Bulls rappresentano una delle pagine più iconiche nella storia dello sport. La franchigia dell’Illinois, fondata nel 1966, ha raggiunto la fama mondiale negli anni ’90, quando un gruppo straordinario di campioni dominava la scena NBA.
Ma la storia dei Bulls non si esaurisce con quell’epoca: anche prima e dopo il regno di Michael Jordan, infatti, Chicago ha visto brillare stelle in grado di lasciare un segno profondo nella pallacanestro americana.
Con sei titoli NBA, milioni di fan in tutto il mondo e una cultura sportiva fortemente radicata, i Bulls hanno scritto pagine indimenticabili della lega. Questa classifica rende omaggio ai dieci giocatori che hanno avuto il maggiore impatto nella squadra, tenendo conto delle statistiche individuali, del contributo ai successi collettivi, della longevità e del valore umano e sportivo all’interno del club.
La Top 10 dei migliori giocatori Chicago Bulls
L’elenco che segue non si limita ai soli anni dei titoli NBA ma abbraccia tutta la storia della franchigia. Alcuni di questi campioni sono diventati sinonimi diretti dei Bulls e altri sono stati protagonisti in momenti più brevi ma altrettanto significativi.
- Michael Jordan
- Scottie Pippen
- Derrick Rose
- Dennis Rodman
- Jerry Sloan
- Artis Gilmore
- Joakim Noah
- Jimmy Butler
- Bob Love
- Zach LaVine (in attività)
I cestisti inclusi nella Top 10 rappresentano talento, impegno e appartenenza a una delle squadre più amate del basket mondiale. Ognuno di loro ha lasciato un’eredità che va ben oltre le statistiche.
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Michael Jordan
È universalmente riconosciuto come il miglior giocatore della storia del basket. Con i Chicago Bulls ha vinto sei titoli NBA (1991-1993, 1996-1998), ottenendo sei MVP delle Finals e cinque MVP della stagione regolare.
In 13 stagioni a Chicago ha registrato una media di 31,5 punti, 6,3 rimbalzi e 5,4 assist a partita. È stato 14 volte All-Star, 10 volte capocannoniere NBA e ha guidato la squadra a due three-peat. Il suo numero 23 è stato ritirato dalla franchigia ed è diventato un’icona planetaria.
Scottie Pippen
È stato il compagno ideale per Jordan durante tutti e sei i titoli dei Bulls. Ala piccola dalla grande visione di gioco e dall’eccellente capacità difensiva, ha chiuso la sua carriera con oltre 17.000 punti, 6.700 rimbalzi e 6.000 assist.
Sette volte All-Star, tre volte selezionato nel First Team NBA, è stato incluso otto volte nel First o Second All-Defensive Team. Pippen era in grado di marcare ogni ruolo e spesso si prendeva la responsabilità della regia offensiva quando Jordan era assente o raddoppiato.
Derrick Rose
È stato scelto alla numero uno del Draft 2008 dai Bulls e nel 2011 è diventato il più giovane MVP della storia della NBA a soli 22 anni. In quella stagione ha guidato Chicago a 62 vittorie con una media di 25 punti, 7,7 assist e 4,1 rimbalzi.
È stato la speranza della rinascita post-Jordan ma i numerosi infortuni al ginocchio hanno limitato il suo potenziale. Nonostante ciò, ha lasciato un segno profondo nel cuore dei tifosi, grazie al suo gioco elettrico e all’identificazione con la città in cui è nato.
Dennis Rodman
Ha giocato solo tre stagioni con i Bulls (1995-1998), però è stato decisivo per completare la seconda trilogia di titoli. In quei tre anni ha vinto tre campionati NBA, guidando la lega nei rimbalzi ogni volta, con medie rispettivamente di 14,9, 16,1 e 15,0 rimbalzi a partita.
Conosciuto per la sua versatilità difensiva, riusciva a marcare ali e centri più grandi di lui, mettendo a disposizione dei compagni una grinta fuori dal comune.
Jerry Sloan
È stato uno dei primi leader della franchigia. Scelto dai Bulls nel Draft di espansione del 1966, ha giocato dieci stagioni con Chicago, diventando un riferimento per la squadra. Ha registrato medie di 14 punti e oltre 7 rimbalzi a partita, guadagnandosi due convocazioni All-Star.
Era noto per la sua aggressività difensiva e per la capacità di ispirare i compagni. È stato il primo giocatore dei Bulls ad avere il proprio numero (4) ritirato.
Artis Gilmore
Ha giocato sei stagioni nei Bulls negli anni ’70 e ’80, portando solidità in un periodo di transizione per la squadra. Centro di 2,18 metri, ha avuto una media di 19,3 punti, 11,1 rimbalzi e 2,1 stoppate a partita a Chicago.
È stato selezionato cinque volte per l’All-Star Game da membro dei Bulls ed è uno dei giocatori più efficienti della storia per percentuale di tiro (oltre il 59%).
Joakim Noah
È stato il cuore pulsante della squadra durante gli anni di Derrick Rose. Difensore straordinario, ha vinto il titolo di Difensore dell’anno nel 2014 e nello stesso anno è stato inserito nel First Team All-NBA. In quella stagione ha registrato una media di 12,6 punti, 11,3 rimbalzi, 5,4 assist, 1,5 stoppate e 1,2 palle rubate.
È stato due volte All-Star e ha portato i Bulls più volte ai playoff, diventando uno dei giocatori più amati dell’epoca recente.
Jimmy Butler
Ha giocato sei stagioni con i Bulls (2011-2017), dimostrando di essere uno dei migliori two-way player della lega. È stato quattro volte All-Star con Chicago e ha vinto il premio di Most Improved Player nel 2015, grazie a un aumento delle medie da 13,1 a 20 punti a partita.
Noto per la tenacia e l’etica del lavoro, è diventato il leader offensivo e difensivo della squadra dopo l’uscita di scena di Derrick Rose.
Bob Love
È stato uno dei primi grandi realizzatori della franchigia. Tra il 1968 e il 1976 ha segnato oltre 12.600 punti con la maglia dei Bulls, con una media di 21,3 punti e 6,8 rimbalzi a partita. Poi è stato tre volte All-Star e due volte incluso nel Second Team All-NBA.
Dopo il ritiro ha lavorato per anni nell’organizzazione, diventando uno dei simboli della cultura Bulls. Il suo numero 10 è stato ritirato nel 1994.
Zach LaVine (in attività)
È stato il volto della nuova generazione dei Bulls. Due volte All-Star (2021 e 2022), ha registrato stagioni da oltre 27 punti di media, affermandosi come uno dei migliori realizzatori della Eastern Conference.
Eccellente tiratore da tre, schiacciatore esplosivo e atleta completo, LaVine ha cercato sempre di riportare i Bulls ai vertici, anche dopo anni difficili. Il suo contributo entra stabilmente nella storia della franchigia. Il cestista è passato ai Sacramento Kings a febbraio 2025.