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Migliori assistman NBA

Migliori Assistman Nba

I migliori assistman NBA rappresentano il fulcro strategico delle squadre. Sono figure capaci di dettare il ritmo e orchestrare le transizioni offensive con grande precisione tecnica.

Nell’approfondimento esaminiamo nel dettaglio i 10 migliori assistman NBA, ovvero coloro che hanno segnato la storia della lega su questo dato. Esaminiamo con attenzione le informazioni relative a squadre, periodi di attività, prestazioni e trofei.

L’approccio adottato è rigorosamente orientato ai numeri e alla metodologia analitica, con l’obiettivo di offrire una panoramica completa e imparziale.

La classifica dei migliori assistman NBA

Il ruolo del regista in NBA richiede intelligenza tattica, rapidità decisionale e una elevatissima precisione nei passaggi. I seguenti atleti, che inseriamo tra i migliori assistman NBA, hanno una carriera costellata di successi.

Ecco la top 10 dei migliori assistman NBA, con la relativa indicazione dei periodi di attività (in arancione quelli che giocano ancora).

  1. John Stockton: in attività dal 1984 al 2003 con gli Utah Jazz
  2. Magic Johnson: ha giocato per i Los Angeles Lakers dal 1979 al 1991 con un breve rientro nel 1996
  3. Jason Kidd: in attività dal 1994 al 2013 con esperienze in diverse franchigie
  4. Steve Nash: ha militato in NBA dal 1996 al 2015 con club del calibro di Phoenix Suns e altri team importanti
  5. Mark Jackson: ha giocato dal 1987 al 2004 in squadre come New York Knicks e Indiana Pacers
  6. Chris Paul: in attività dal 2005 ad oggi, protagonista in varie franchigie NBA
  7. Isiah Thomas: ha giocato per i Detroit Pistons dal 1981 al 1994
  8. Oscar Robertson: ha dato spettacolo dal 1960 al 1974, noto come “The Big O”
  9. Bob Cousy: ha giocato con i Boston Celtics dal 1950 al 1963
  10. Rajon Rondo: in attività dal 2006 ad oggi, celebre per le brillanti prestazioni nei playoff

La classifica evidenzia che i playmaker hanno contribuito a smistare la palla, leggendo in anticipo il gioco degli avversari e portando le squadre al trionfo.

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John Stockton

John Stockton è universalmente riconosciuto come il playmaker per eccellenza. Ha trascorso l’intera carriera (1984-2003) con gli Utah Jazz, accumulando ben 15.806 assist e registrando una media di circa 10,5 passaggi per partita.

La sua attività è stata caratterizzata da una straordinaria capacità di gestione del ritmo della partita. Stockton ha saputo adattarsi alle evoluzioni del gioco, a prescindere dal sistema offensivo degli avversari.

Magic Johnson

Il nome celebre di Magic Johnson non ha bisogno di presentazioni. Ha rivoluzionato il ruolo di playmaker grazie alla versatilità. Ha giocato per i Los Angeles Lakers dal 1979 al 1991, con un breve rientro in campo nel 1996. Ha realizzato una media di 11,2 assist a partita, contribuendo in maniera decisiva ai 5 titoli NBA vinti dalla squadra.

Lo stile di gioco era strutturato da passaggi dinamici e transizioni rapide. Ha introdotto un nuovo standard tecnico come uno dei migliori assistman NBA. La carriera di Magic Johnson è stata anche sinonimo di adattabilità e risposta tempestiva alle situazioni di maggior pressione.

Jason Kidd

La carriera “itinerante” di Jason Kidd lo ha visto passare per squadre come New Jersey Nets, Dallas Mavericks, Phoenix Suns e New York Knicks.

In attività dal 1994 al 2013, Kidd ha registrato una media di circa 8,7 assist per partita, distinguendosi per la capacità di leggere il gioco sia in fase offensiva sia in fase difensiva.

Le esperienze in diverse franchigie gli hanno permesso di confrontarsi con i relativi schemi tattici. In questo modo è riuscito a diventare uno dei migliori assistman NBA di sempre.

Ha partecipato a playoff e finali, con il culmine fissato nella conquista del titolo NBA con i Dallas Mavericks nel 2011. Il risultato ha ulteriormente consolidato la sua reputazione di regista completo e affidabile.

Steve Nash

Steve Nash ha lasciato ricordi indelebili nel panorama della NBA, con una carriera iniziata nel 1996 e conclusa nel 2015.

Ha militato in squadre come i Phoenix Suns, dove ha espresso al meglio le abilità, per poi proseguire con esperienze significative nei Dallas Mavericks e nei Los Angeles Lakers. Con una media di circa 8,5 assist a partita, Nash manteneva la palla anche quando era pressato insistentemente.

Mark Jackson

Nella lista dei migliori assistman figura anche Mark Jackson, che ha giocato dal 1987 al 2004. Ha vestito le maglie di New York Knicks, Indiana Pacers, Los Angeles Clippers e Denver Nuggets, registrando una media di circa 8 assist per partita.

La predisposizione a impostare correttamente il gioco lo ha reso un fenomeno del basket. L’esperienza acquisita attraverso i trasferimenti tra diverse squadre ha permesso a Jackson di arricchire il bagaglio tattico, rendendolo un esempio paradigmatico del regista moderno.

Chris Paul (in attività)

Arriviamo a un atleta ancora in attività. Chris Paul è considerato uno dei registi più completi e intelligenti della lega.

Ha militato in diverse franchigie, tra cui New Orleans Hornets, Los Angeles Clippers, Houston Rockets, Oklahoma City Thunder e Phoenix Suns.

Con una media di circa 9,4 assist per partita che fan la felicità delle quote NBA sui singoli giocatori, Paul eccelle nella gestione del ritmo e nel coordinamento delle transizioni offensive. Dimostra inoltre un’abilità tecnica che pochi altri hanno saputo raggiungere finora.

La prontezza e il decisionismo, abbinati alla precisione nei passaggi, sono essenziali per includerlo tra i migliori assistman NBA di sempre.

Isiah Thomas

La storia dei Detroit Pistons passa inevitabilmente dalle imprese di Isiah Thomas, che ha giocato per la squadra dal 1981 al 1994. Durante questo periodo ha registrato una media di circa 9,3 assist per partita, mettendo in campo una notevole capacità nella gestione delle fasi offensive e nella coordinazione delle ripartenze.

Ancora oggi è un punto di riferimento per tutti coloro che studiano i migliori assistman NBA. Thomas ha saputo cimentarsi in schemi offensivi complessi, basati su movimenti rapidi e passaggi studiati accuratamente.

Oscar Robertson

Noto anche come “The Big O”, Oscar Robertson ha giocato nella NBA dal 1960 al 1974, rappresentando i Cincinnati Royals e successivamente i Milwaukee Bucks. Per l’epoca a cui ci riferiamo, la media di circa 9,5 assist a partita parla da sola.

Robertson è stato uno dei pionieri nell’arte del playmaking, associando controllo e distribuzione della palla, aprendo dunque la strada ai moderni registi. Poteva contribuire al successo in vari aspetti del gioco ed era sempre determinante.

Bob Cousy

Bob Cousy è stato nelle fila dei Boston Celtics dal 1950 al 1963 e la sua attività ha segnato una vera e propria rivoluzione nel ruolo del playmaker.

Cousy è stato il punto di forza che ha permesso ai Celtics di conquistare numerosi titoli. Già al tempo dimostrava che l’innovazione tecnica poteva influenzare in maniera determinante le strategie della squadra.

Rajon Rondo (in attività)

Attivo dal 2006 ad oggi, Rajon Rondo ha partecipato alle vittorie di squadre come i Boston Celtics, i Dallas Mavericks, i Sacramento Kings, i Chicago Bulls e i Los Angeles Lakers.

Per quanto concerne i dati tecnici, ha avuto una media intorno a 7,3 assist per partita, come certificato dai migliori siti scommesse basket. L’apporto prezioso di Rondo è stato particolarmente efficace nelle fasi cruciali dei playoff, dove la rapidità decisionale e la precisione sono sempre imprescindibili.

L’ultimo trasferimento ai Cleveland Cavaliers è arrivato dopo una lunga serie di successi di club (tra cui 2 campionati NBA) e individuali. Il record di assist è fissato a quota 25 nel match del 2017 contro i Brooklyn Nets.